Newsletter settimanale Aiom
Anno XXII - Numero 964 - 16 luglio 2024

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Filippo Pietrantonio,  Cecilia Villa, Eleonora Gusmaroli (S.S. Oncologia Medica Gastroenterologica, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Milano)


Coordinatori: Silvia Novello, Marcello Tiseo
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini

Oggi in Oncologia

Pertuzumab Plus Trastuzumab in Patients With Biliary Tract Cancer With ERBB2/3 Alterations: Results From the Targeted Agent and Profiling Utilization Registry Study

Purpose: Targeted Agent and Profiling Utilization Registry is a phase II basket trial evaluating the antitumor activity of commercially available targeted agents in patients with advanced cancer and genomic alterations known to be drug targets. Results of a cohort of patients with biliary tract cancer (BTC) with ERBB2/3 amplification, overexpression, or mutation treated with pertuzumab … (leggi tutto)

La personalizzazione delle terapie oncologiche basate sul profilo genetico delle neoplasie sta emergendo negli ultimi anni come un approccio cruciale per migliorare i risultati in termini di outcome dei trattamenti.
ERBB2 ed ERBB3 sono da qualche anno target noti per alcune neoplasie, come i tumori mammari e gastrici, in cui terapie come trastuzumab e pertuzumab hanno mostrato notevoli successi in termini di outcome di sopravvivenza. È proprio in questo setting che si inserisce lo studio TAPUR (Targeted Agent and Profiling Utilization Registry), studio basket di fase II non randomizzato, pubblicato su JCO nel 2022, che mirava a valutare l’efficacia degli agenti target disponibili per alcune alterazioni genetiche nei tumori solidi.
Questa sottoanalisi, pubblicata a maggio 2024, includeva pazienti con tumori delle vie biliari (BTCs) avanzati che presentavano alterazioni come amplificazioni, sovraespressioni e mutazioni nei geni ERBB2 o ERBB3, che si possono trovare generalmente nel 15-20% dei casi.
Tra i criteri di inclusione vi era l’identificazione, sia con tecniche di NGS che di immunoistochimica, di amplificazione/sovraespressione di una delle mutazioni di ERBB2/3. Il primary endpoint era il disease control (DC), definito come objective response (OR) o SD per almeno 16 settimane. Gli obiettivi secondari invece racchiudevano OR, progression-free survival (PFS), overall survival (OS), duration of response (DOR), duration of SD e profilo di sicurezza. La maggior parte delle alterazioni identificate consisteva in amplificazioni e dei 29 pazienti risultati eleggibili a tale trattamento, 26 avevano alterazioni solo di ERBB2, mentre i rimanenti anche di ERBB3.
In questa coorte di pazienti il DC rate era del 40% (90% CI, 27 to 100), con una duration of response (DOR) di 71 settimane per l’unico paziente con risposta completa e di 30 settimane per gli otto pazienti con risposta parziale. La stabilità di malattia superiore a 16 settimane invece è stata riscontrata solamente in due pazienti, rispettivamente di 24 (ampolla di Vater) e 60 (colecisti) settimane. Tra questi pazienti, comunque, le alterazioni geniche erano maggiormente a carico di ERBB2, che solo in due casi si presentavano in associazione ad alterazioni di ERBB3 (1 paziente con amplificazione ERBB2 + mutazione ERBB3 e 1 paziente con mutazioni/riarrangiamenti ERBB2 + mutazione ERBB3), confermando quindi il ruolo principale di HER2 rispetto ad HER3 in questo setting.
OR rate si è attestato sul 32% (95% CI, 16 to 52), confermando quindi un’attività antitumorale di trastuzumab-pertuzumab anche nei pazienti con BTCs, come già dimostrato in altri tumori solidi. Il profilo di sicurezza, inoltre, si è mostrato in linea con quello descritto per questa combinazione farmacologica.
Infine, è stata osservata una mPFS di 11 settimane (95% CI, 8 to 16) e una mOS di 30 settimane (95% CI, 17 to 49).
Questi risultati suggeriscono quindi che il targeting di HER2 con Pertuzumab-Trastuzumab può essere una strategia efficace anche per i pazienti con neoplasie delle vie biliari avanzate con alterazioni ERBB2/3, anche se la popolazione in studio comprendeva un numero limitato di pazienti, risultando comunque in linea con precedenti studi similari. Questo, come le altre terapie target, rappresenta un significativo passo avanti nel trattamento di questo tipo di neoplasie, che ancora oggi hanno poche opzioni terapeutiche efficaci.
I risultati sono inoltre sostanzialmente in linea con quanto già osservato in queste neoplasie HER2 positive e/o mutate con questa combinazione terapeutica, nonché con la combinazione di trastuzumab e tucatinib, l’anticorpo monoclonale bispecifico anti-HER2 zanidatamab, oltre che a trastuzumab deruxtecan.
Attualmente per determinare il “place in therapy” di queste combinazioni promettenti, è necessario condurre studi randomizzati internazionali, nonostante la rarità delle alterazioni in una neoplasia eterogenea e rara. Tuttavia, sono già previsti studi di fase 3 in prima linea che testeranno alcune di queste combinazioni in associazione alla chemioterapia.


Doublet chemotherapy, triplet chemotherapy, or doublet chemotherapy combined with radiotherapy as neoadjuvant treatment for locally advanced oesophageal cancer (JCOG1109 NExT): a randomised, controlled, open-label, phase 3 trial

Background: Neoadjuvant therapy is the standard treatment for patients with locally advanced oesophageal squamous cell carcinoma (OSCC). However, the prognosis remains poor and more intensive neoadjuvant treatment might be needed to improve patient outcomes. We therefore aimed to compare the efficacy and safety of neoadjuvant doublet chemotherapy, triplet chemotherapy, and doublet chemotherapy plus radiotherapy in patients with previously … (leggi tutto)

Il trattamento neoadiuvante nel carcinoma esofageo localmente avanzato risulta cruciale per migliorare i risultati chirurgici ed oncologici. Da linee guida, il trattamento neoadiuvante per i carcinomi squamocellulari ad oggi consiste in chemioradioterapia pre-operatoria secondo schema CROSS, con carboplatino e paclitaxel settimanali (NeoTJ+RT), nonche’ dalla chemioterapia neoadiuvante con omissione della radioterapia (Faron et al JCO 2023), o in alternativa in chemioradioterapia definitiva seguita da eventuale chirurgia di salvataggio. Un discorso diverso riguarda gli adenocarcinomi per cui, come recentemente presentato all’ASCO nello studio ESOPEC, lo schema FLOT (fluorouracil plus leucovorin, oxaliplatin, and docetaxel) perioperatorio ha dimostrato un beneficio in termini di sopravvivenza, rispetto alla chemioradioterapia secondo schema CROSS. Il trial JCOG1109, noto anche come studio NExT, è un trial clinico di fase III, randomizzato, controllato e multicentrico, che ha coinvolto 601 pazienti con carcinoma esofageo localmente avanzato, principalmente squamocellulare (591 pazienti), non trattati precedentemente e candidati a chirurgia, randomizzati a uno dei tre bracci di trattamento neoadiuvante. Le opzioni terapeutiche erano una doppietta di chemioterapia (NeoCF; 5FU e cisplatino), una tripletta di chemioterapia (NeoCF+D; 5FU, cisplatino e docetaxel) e la chemioradioterapia (NeoCF+RT, 41,4 Gy in 23 frazioni), seguiti da esofagectomia con dissezione linfonodale. L’end point primario era la sopravvivenza globale (OS), mentre quelli secondari erano la sopravvivenza libera da malattia (PFS), la resezione R0, la risposta al trattamento (RR), il tasso di risposta patologica completa (pCR) e l’incidenza degli eventi avversi. Per quanto riguarda l’efficacia, ed in particolare l’OS, con un follow-up mediano di 50,7 mesi, il braccio trattato con NeoCF+D ha mostrato una sopravvivenza globale significativamente superiore, così come anche per la sopravvivenza mediana, rispetto agli altri due bracci, che invece non sono risultati significativamente differenti. Nel dettaglio, la 3-year OS per il braccio trattato con NeoCF+D è risultata del 72,1%, contro il 62,6% nel braccio trattato con NeoCF ed il 68,3% in quello trattato con NeoCF+RT. La sopravvivenza globale mediana (mOS) non è stata raggiunta nei pazienti trattati con la tripletta di chemioterapia, mentre è risultata di 5,6 anni nel braccio trattato con NeoCF e di 7 anni in quello trattato con CRT. Per quanto riguarda PFS a 3 anni, anche in questo caso è risultata superiore nel braccio trattato con NeoCF+D (61,8% vs 47,7% con NeoCF vs 58,5% con CRT) e lo stesso vale per la risposta oggettiva (76,4 vs 42,4% con NeoCF vs 61,5% con NeoCF+RT). Al contrario, il tasso di pCR è risultato sostanzialmente maggiore nel braccio trattato con NeoCF+RT (38,5% vs 19,8% con NeoCF+D vs 2% con NeoCF). Il tasso di recidiva di malattia locoregionale è risultato maggiore nel gruppo trattato con NeoCF+D rispetto a NeoCF+RT, senza però essere associato a differenze significative in termini di sopravvivenza. Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che dopo una recidiva locale i pazienti trattati con la sola chemioterapia hanno la possibilità di ricevere trattamenti con intenti curativo, come la radioterapia, dopo la recidiva. All’opposto, il rischio di recidiva a distanza è risultato maggiore con la chemioradioterapia, rispetto a NeoCF+D. Il fatto che un aumento di attivita’ con la chemioradioterapia non si sia poi traslato in un aumento di efficacia a lungo termine e’ spiegato da una minor azione sistemica, nonche’ anche da un aumento (come gia noto) delle morti senza recidiva nel braccio con radioterapia, probabilmente legato a tossicità acuta e tardiva. Per quanto riguarda la sicurezza, lo schema maggiormente tossico è risultato il NeoCF+D, caratterizzato in particolare da un’alta percentuale di neutropenia febbrile (16% dei pazienti vs 1% con NeoCF vs 5% NeoCF+RT) e da un maggior rischio di interruzione del trattamento adiuvante per eventi avversi trattamento-relati. Lo schema con CRT è risultato invece maggiormente associato ad esofagite (61% vs 5% con NeoCF+D vs 3% con NeoCF), mentre il tasso di decessi correlati al trattamento è risultato simile in tutti i bracci.
I risultati dello studio hanno mostrato quindi un beneficio statisticamente significativo in termini di OS per lo schema di trattamento con NeoCF+D, che, sebbene sia associato maggiori tossicità, potrebbe essere reso un trattamento sicuro e fattibile nella pratica clinica con la gestione degli effetti collaterali e con cure di supporto appropriate. Questi risultati confermano ciò che è stato anche dimostrato dallo studio NeoRes, secondo cui la RT nel setting neoadiuvante potrebbe non essere necessaria, ed anzi a volte potrebbe risultare anche detrimentale per il maggior rischio di eventi avversi locali. Al contrario, nel caso di trattamento con l’obiettivo di preservazione d’organo, la radioterapia associata alla chemioterapia, risulta essere l’alternativa più valida. In futuro, delle ricerche traslazionali potrebbero essere utili nello stabilire meglio come selezionare i pazienti con tumori maggiormente radiosensibili rispetto ai pazienti che invece potrebbero essere a maggior rischio di affetti collaterali da radioterapia. Questi risultati, ed in particolare l’efficacia dello schema NeoCF+D, andrebbero direttamente confrontati con quello che è l’attuale standard di trattamento, sia nell’ambito del carcinoma squamocellulare che nell’adenocarcinoma. In aggiunta, alla luce del beneficio in termini di sopravvivenza libera da malattia con nivolumab adiuvante, nei pazienti che non hanno raggiunto la pCR dopo CROSS preoperatorio, come dimostrato nel trial CheckMate 577, potrebbe essere presa in considerazione un’implementazione di questo schema con l’aggiunta di immunoterapia nel setting perioperatorio o alternativamente anche una possibile sinergia tra radioterapia e immunoterapia. Infine anche un’altra strategia basata sull’intensificazione del trattamento sistemico con omissione della radioterapia consiste nell’associazione del blocco di PD-1 alla doppietta chemioterapica, come dimostrato dai risultati positivi seppur ancora in termini di endpoint precoce di attivita’ e pCR nello studio ESCORT-NEO. Rimangono sfide ancora aperte per ottimizzare e selezionare il regime neoadiuvante più efficace per migliorare significativamente i tassi di sopravvivenza e gli esiti post-operatori per i pazienti con carcinoma esofageo localmente avanzato per cui la prognosi rimane tutt’ora infausta.




In Europa


A Meaningful Benefit of the Quadruplet-Based Isatuximab Plus VRd Regimen in Patients with Newly Diagnosed Transplant-Ineligible Multiple Myeloma

Jul 11, 2024 – An interim analysis of the international, phase III IMROZ study shows that the addition of isatuximab to bortezomib, lenalidomide, and dexamethasone (VRd) regimen led to a significant 40% lower risk of progression or death at a median follow-up of 5 years. The estimated progression-free survival (PFS) at 60 months was 63.2% in the isatuximab plus VRd group, as compared with 45.2% in the VRd group, a finding … (leggi tutto)





EMA’s safety committee elects new chair

Jul 11, 2024 – At its July 2024 meeting, EMA’s Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) elected Ulla Wändel Liminga as its new Chair for a three-year mandate starting in September 2024. A pharmacist by training, with a doctoral thesis in medical sciences from Uppsala University in Sweden, Ulla Wändel Liminga is Scientific Director of Pharmacovigilance at the Swedish Medical Products Agency. … (leggi tutto)



 

EMA Recommends Granting a Marketing Authorisation for Erdafitinib

Jul 10, 2024 – On 27 June 2024, the European Medicines Agency’s (EMA’s) Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) adopted a positive opinion, recommending the granting of a marketing authorisation for the medicinal product erdafitinib (Balversa), intended for the treatment of urothelial carcinoma harbouring susceptible FGFR3 gene alterations. The applicant for this medicinal … (leggi tutto)



Dall’FDA

FDA Approval Sought for Another Formulation of Lutetium Lu 177 Dotatate in SSTR+ GEP-NETs

Jul 10, 2024 – Curium has submitted a 505(b)(2) new drug application (NDA) to the FDA, seeking the approval of the company’s formulation of lutetium Lu 177 dotatate injection for the treatment of patients with somatostatin receptor (SSTR)–positive gastroenteropancreatic neuroendocrine tumors (GEP-NETS).1 Lutetium Lu 177 dotatate (Lutathera), which is a product from Advanced Accelerator Applications ... (leggi tutto)


 


 

OBX-115 Earns FDA Fast Track Designation for Advanced Melanoma

Jul 09, 2024 – The FDA has granted fast track designation to the novel engineered tumor-derived autologous T-cell immunotherapy OBX-115 as a potential treatment option for patients with locally advanced or metastatic melanoma that is refractory to or relapsed after PD-1/PD-L1–based immune checkpoint inhibitors.1 OBX-115 is tumor-infiltrating lymphocyte (TIL) cell therapy that includes pharmacologically (leggi tutto)


 


 

Remestemcel-L BLA Is Resubmitted for Steroid-Refractory aGVHD

Jul 09, 2024 – The biologics license application (BLA) seeking the approval of remestemcel-L (Ryoncil) for the treatment of pediatric patients with steroid-refractory, acute graft-vs-host-disease (SR-aGVHD) has been resubmitted to the FDA.1 The latest filing, which addressed lingering chemistry, manufacturing, and control items, was made after the FDA informed the agent’s developer, Mesoblast, that the available ... (leggi tutto)




Dall’ASCO

Belantamab Mafodotin Triplet Regimens: A “Plight” for Sore Eyes or La “Bela” Vita?

Jul 11, 2024 – Belantamab mafodotin (Bela) is a B-cell maturation antigen (BCMA)–directed antibody-drug conjugate with important ocular toxicities; after receiving accelerated approval, it was removed from the market because of a negative phase 3 study against pomalidomide/dexamethasone.
DREAMM-7 and DREAMM-8 are phase 3 studies that established superiority of … (leggi tutto)




 

Planning Your #ASCOBT24 Meeting Experience

Jul 10, 2024 – Join us August 8-10 to experience ASCO Breakthrough, a can’t-miss meeting that will chart the direction of cancer care for years to come. Held in Yokohama, Japan, the world’s top oncology professionals and thought leaders will come together to reveal how new innovations stand to shape cancer care for patients around the world. ASCO Breakthrough is cohosted by ASCO, Japan Society of Clinical Oncology, and Japanese Society of Medical Oncology … (leggi tutto)






How Targeting Regulatory T Cells Can Evoke and Enhance Tumor Immunity

Jul 10, 2024 – Shimon Sakaguchi, MD, distinguished professor of immunology at Osaka University in Japan, will deliver a Keynote Lecture on the latest developments in T-cell therapies during the 2024 ASCO Breakthrough Meeting. “What I plan to talk about are the basic aspects of how regulatory T cells (Tregs) are controlling responses, especially in tumor tissues,” he said in an interview … (leggi tutto)







The Pancreatic Tumor Microenvironment Is a Promising Target With Complex Challenges

Jul 10, 2024 – The pancreatic tumor microenvironment (TME) is a promising target for drug development, with numerous potentially actionable pathways.
Approved therapies targeting the pancreatic TME remain in their infancy and are currently limited to PD-1–based approaches in a subset of patients.
Many novel targets have been tested in clinical trials, with mixed results; heterogeneity in the TME may account for some of these disappointments … (leggi tutto)





Pillole dall’AIFA

10 luglio 2024 – AIFA convoca per il 19 luglio il Tavolo tecnico per la revisione delle Note e dei Piani terapeutici
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09 luglio 2024 – Notifica dei provvedimenti – Ufficio Ispezioni e Autorizzazioni GMP Medicinali
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09 luglio 2024 – EMA conferma la raccomandazione di non rinnovare l’autorizzazione all’immissione in commercio di Ocaliva
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Dedicato ai Soci 

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