Anno XXII - Numero 979 - 19 novembre 2024

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Tiziana Pia Latiano, Maria Grazia Rodriquenz, Marco Donatello Delcuratolo, Davide Ciardiello (UOC Oncologia, IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza San Giovanni Rotondo)


Coordinatori: Silvia Novello, Marcello Tiseo
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini

Oggi in Oncologia

Comprehensive genomic profiling by liquid biopsy captures tumor heterogeneity and identifies cancer vulnerabilities in patients with RAS/BRAFV600E wild-type metastatic colorectal cancer in the CAPRI 2-GOIM trial

Background: Emerging evidence supports tumor tissue-based comprehensive genomic profiling (CGP) in metastatic colorectal cancer (mCRC). Data on liquid biopsy-based circulating tumor DNA (ctDNA) CGP are scarce and mainly retrospective. Prospective comparison between the two tests is not currently available. … (leggi tutto)

Il carcinoma metastatico del colon-retto (mCRC) è una delle principali cause di mortalità oncologica a livello globale e rappresenta una sfida cruciale per la medicina di precisione. Con l’evoluzione delle terapie oncologiche, si è giunti a comprendere che i trattamenti “one-size-fits-all” non sono sufficienti per gestire la complessità molecolare e clinica di questo tumore. Il trattamento di prima linea per pazienti con mCRC wild-type (WT) per le mutazioni RAS e BRAFV600E ed in presenza di stabilità dei microsatelliti (MSS), solitamente include una combinazione di chemioterapia e farmaci mirati come cetuximab, una terapia anti-EGFR. Tuttavia, per ottimizzare ulteriormente il trattamento, potrebbe essere necessario un profilo genomico completo (CGP) che possa “catturare” l’eterogeneità tumorale.
Lo studio CAPRI 2-GOIM, uno studio di fase II accademico, Italiano condotto che ha arruolato oltre 200 pazienti con mCRC RAS/BRAFV600E WT, ha valutato in maniera prospettica il ruolo della biopsia liquida per ottimizzare e personalizzare il trattamento di ciascun paziente. Questa metodica non invasiva permette l’analisi del DNA tumorale circolante (ctDNA), fornendo un quadro in tempo reale della caratterizzazione molecolare del tumore. Il principale vantaggio della biopsia liquida rispetto alla biopsia tissutale tradizionale risiede nella sua capacità di riflettere meglio l’eterogeneità spaziale della neoplasia, superando il problema della variabilità molecolare tra il tumore primario e le sue metastasi, e l’eterogeneità temporale permettendo di monitorare le alterazioni genomiche dinamiche durante il decorso della malattia.
L’obiettivo primario dello studio CAPRI 2-GOIM è valutare l’efficacia di un trattamento con cetuximab su tre linee terapeutiche sequenziali, guidato dai risultati del CGP ottenuti tramite biopsia liquida. I pazienti inclusi nello studio hanno ricevuto inizialmente una combinazione di cetuximab e FOLFIRI e, prima di ogni nuova linea terapeutica, è stata eseguita una biopsia liquida per individuare eventuali alterazioni genomiche che potrebbero richiedere un adattamento della terapia. Grazie all’impiego della piattaforma FoundationOne Liquid CDx (F1L CDx), lo studio ha profilato un’analisi longitudinale delle varianti genetiche e ha evidenziato l’elevata fattibilità del CGP basato su biopsia liquida. Solo in due campioni su 207 il livello di ctDNA non è stato sufficiente per l’analisi, dimostrando così la fattibilità della metodica in quasi la totalità dei casi.
I risultati preliminari del trial CAPRI 2-GOIM evidenziano che il CGP basato su biopsia liquida non solo è fattibile ma offre una concordanza elevata rispetto al CGP basato su tessuto tumorale. In particolare, la biopsia liquida ha individuato mutazioni nei geni KRAS, NRAS e BRAFV600E in circa il 10% dei pazienti precedentemente classificati come WT dai laboratori locali tramite biopsia tissutale, suggerendo un miglioramento nella precisione diagnostica. Complessivamente, la concordanza nel rilevamento delle varianti patogenetiche (PV) tra biopsia liquida e tissutale è stata del 61,4%, che è aumentata al 72,7% per i campioni con un ctDNA con frazione tumorale (TF) pari o superiore al 10%. Inoltre, il livello di concordanza per geni specifici associati alla resistenza ai farmaci anti-EGFR è stato dell’83%, percentuale che è salita al 91,5% per i campioni con alta TF.
La capacità della biopsia liquida di identificare le alterazioni molecolari “actionable” ha un’importanza clinica particolare, poiché permette di individuare nuove possibilità di trattamento. Secondo la scala ESCAT (ESMO Scale for Clinical Actionability of molecular Targets), nel 53,2% dei casi sono state individuate alterazioni genomiche con potenziale utilità clinica, e il 14% dei pazienti mostrava alterazioni di alto livello (I-II ESCAT), aprendo nuove opportunità per terapie molecolari mirate. Questa prevalenza di alterazioni actionable supera quella riportata in uno studio retrospettivo su 177 pazienti con mCRC chemio-refrattario, dove circa il 30% dei pazienti presentava almeno una alterazione actionable secondo il livello I-IV di ESCAT. Inoltre, l’analisi della frazione tumorale del ctDNA ha rivelato una correlazione tra il livello di TF e la sensibilità di rilevamento delle varianti, suggerendo che un elevato TF potrebbe facilitare l’identificazione di copy number variations (CNV) e altre alterazioni complesse tramite biopsia liquida.
Un’ulteriore scoperta dello studio riguarda la capacità della biopsia liquida di rilevare anche le mutazioni subclonali, che non sempre sono identificate con la biopsia tissutale. Questo è particolarmente importante per i pazienti che potrebbero beneficiare di strategie di “re-challenge”, cioè di ritrattamenti con farmaci anti-EGFR dopo che una mutazione in RAS o BRAFV600E è stata riscontrata durante il trattamento e successivamente scompare durante una finestra terapeutica priva di EGFR. La biopsia liquida consente di monitorare questi cambiamenti e può offrire indicazioni più precise sul momento migliore per riutilizzare il cetuximab o panitumumab nel programma terapeutico del paziente.
Nonostante i risultati promettenti, lo studio presenta alcune limitazioni. È necessaria una convalida esterna indipendente su una coorte di pazienti per garantire l’applicabilità clinica dei risultati e una popolazione di campioni più ampia per ridurre il potenziale bias. Inoltre, circa il 20% dei pazienti non aveva campioni di tessuto disponibili per il confronto con i risultati della biopsia liquida. Tuttavia, i dati ottenuti finora supportano l’uso della biopsia liquida nella gestione del mCRC, dimostrando che questo approccio potrebbe offrire una panoramica più completa e dinamica delle alterazioni molecolari rispetto alla biopsia tissutale.
In conclusione, i risultati dello studio CAPRI 2-GOIM indicano che il CGP basato su biopsia liquida potrebbe rappresentare un passo avanti nella medicina personalizzata per i pazienti con mCRC. La capacità di questo approccio di identificare nuove alterazioni genomiche actionable e di monitorare l’evoluzione molecolare del tumore permette una gestione più accurata e adattabile del trattamento. Il CGP basato su biopsia liquida si rivela quindi uno strumento clinicamente utile per selezionare terapie mirate e per orientare le decisioni terapeutiche durante tutto il corso della malattia, aumentando le possibilità di successo terapeutico per i pazienti con carcinoma colorettale metastatico. Lo studio CAPRI-2 GOIM è attualmente in corso ed i risultati sull’efficacia dei trattamenti “mirati” saranno presentati nei prossimi mesi ai maggiori congressi nazionali e internazionali.

 



A randomized study of 6 versus 3 years of adjuvant imatinib in patients with localized GIST at high risk of relapse

Background: The administration of adjuvant imatinib during 3 years is indicated after resection of primary localized GIST at high risk of recurrence, but many patients relapse afterwards. Methods: IMADGIST (NCT02260505) was a multicenter, open-label, randomized phase III study evaluating the maintenance of imatinib for 3 more years (6-year arm) compared with interruption (3-year arm) from the day of randomization … (leggi tutto)

La attuali linee guida raccomandano l’utilizzo di un trattamento adiuvante con imatinib (400 mg/die) per 3 anni per i pazienti affetti da GIST ad alto rischio di recidiva e portatori di mutazioni sensibili ad imatinib.
Tuttavia, nonostante il trattamento adiuvante, una significativa quota di pazienti recidiva con un rischio maggiore nei primi anni successivi al termine della terapia adiuvante, indipendentemente dalla durata della stessa. Pertanto, il ruolo e la durata del trattamento adiuvante hanno mantenuto grande interesse scientifico negli ultimi anni.
IMADGIST è uno studio multicentrico randomizzato di fase III, in aperto, che ha valutato l’estensione del trattamento adiuvante con imatinib fino a 6 anni complessivi in pazienti affetti da GIST ad alto rischio di recidiva (35% secondo la classificazione di rischio NCCN).
I pazienti che avevano completamento i 3 anni di terapia adiuvante secondo linee guida e che risultavano eleggibili per lo studio sono stati randomizzati a proseguire la terapia con imatinib per ulteriori 3 anni o ad interrompere il trattamento come da pratica clinica. Sono stati esclusi dall’arruolamento pazienti portatori di mutazioni associate a resistenza nota ad imatinib (es. PDGFRa D842V, BRAF, NF1, mutazioni inattivanti dei geni SDH).
L’endpoint primario dello studio è stato la DFS (disease free survival) e il disegno statistico prevedeva di dimostrare un incremento del tasso di DFS a 3 anni del 12% nel braccio sperimentale rispetto al controllo. Gli endpoint secondari includevano: OS (overall survival), tempo all’insorgenza di resistenza ad imatinib, tasso di risposta alla reintroduzione di imatinib in caso di recidiva, sicurezza e qualità di vita.
Da dicembre 2014 ad aprile 2023 sono stati arruolati 136 pazienti, in prevalenza con tumore primitivo gastrico (44%) e del piccolo intestino (47%). In relazione al rischio di recidiva, il 38% e il 52% dei pazienti avevano rispettivamente un rischio di recidiva del 35-50% e >70% secondo la classificazione NCCN. È rilevante sottolineare che il 15.4% e 12.7% dei pazienti, rispettivamente nel braccio sperimentale e nel braccio di controllo, avevano avuto rottura della capsula tumorale.
Ad una mediana di durata del follow-up di 55 mesi, il trattamento adiuvante per 6 anni ha dimostrato di ridurre il rischio di recidiva del 60% rispetto ai 3 anni HR: 0.40 (0.19-0.80), p=0.008 con una DFS a 3 anni del 72% e 42% rispettivamente nel braccio sperimentale (6 anni) e nel braccio di controllo (3 anni).
L’analisi della DFS per sottogruppi prepianificati ha confermato il beneficio dal prolungamento del trattamento adiuvante nei pazienti con rischio di recidiva 35-70% HR =0.08 (0.01-0.61), p=0.0016, mentre nel sottogruppo con rischio di recidiva >70% la differenza in DFS non è risultata significativa HR 0.68 (0.34-1.34, p=0.27.
Un’analisi post-hoc ha documentato che, escludendo i pazienti con rottura della capsula dal sottogruppo di pazienti con rischio di recidiva >70%, l’HR della DFS era 0.45 in favore del braccio sperimentale con una DFS a 36 mesi di 84% (vs 40%). Al contrario, nei pazienti con rottura della capsula non si osservava alcuna differenza significativa in DFS tra 6 e 3 anni di terapia adiuvante.
Questi dati, tuttavia, dovrebbero essere interpretati con cautela anche alla luce del limitato numero di pazienti con questa caratteristica, nonché dell’assenza di una revisione centralizzata della rottura della capsula.
Non è stata, invece, osservata una differenza significativa tra i due bracci di studio negli endpoint secondari, quali tempo allo sviluppo di resistenza ad imatinib, sopravvivenza globale, tossicità e qualità di vita. In particolare, riguardo la resistenza secondaria, l’HR per PFS (progression free survival) dopo reintroduzione di imatinib alla recidiva è stato 0.70 (95% CI 0.37-0.88) a 36 mesi, suggerendo che le resistenze secondarie non appaiono essere clinicamente legate alla durata maggiore del trattamento adiuvante.
Il profilo di eventi avversi è risultato simile tra i due bracci di trattamento, eccetto che per una maggior incidenza di spasmi muscolari, confermando la fattibilità di un trattamento adiuvante più duraturo. Manca, tuttavia, una più robusta e dettagliata analisi della qualità di vita che possa pesare i benefici di una terapia prolungata rispetto alla potenziale comparsa di tossicità a lungo termine, così come dell’impatto sulla qualità di vita di tossicità di basso grado prolungate oltre i 3 anni.
In relazione al profilo molecolare, nessun beneficio dal prolungamento del trattamento adiuvante è stato osservato nel sottogruppo di pazienti portatori di mutazione dell’esone 9 del gene KIT, dato in linea con quanto osservato nello studio SSG XVIII.
Nonostante i risultati rilevanti, lo studio IMADGIST presenta diversi limiti.
La mediana di follow-up di 55 mesi potrebbe essere insufficiente per valutare l’impatto sulla sopravvivenza globale in considerazione dell’andamento per lo più lentamente evolutivo dei GIST. Tale considerazione vale anche per la valutazione dell’insorgenza di resistenze ad imatinib, sebbene l’attuale durata del follow-up potrebbe essere adeguata per concludere che il prolungamento dell’esposizione ad imatinib nel setting adiuvante fino a 6 anni non sia associata a selezione di cloni resistenti.
Inoltre, la stratificazione dei pazienti basata sul rischio di recidiva (35-70% vs >70%) solleva alcuni dubbi sulla generalizzabilità dei risultati. In particolare, il limitato beneficio da 6 anni di trattamento nel sottogruppo con rottura della capsula, suggerisce la possibilità di un approccio più personalizzato con la possibilità di estendere il trattamento oltre i 6 anni in questo specifico sottogruppo.
Sfortunatamente, lo studio non ha previsto la raccolta di materiale biologico (ctDNA) e, di conseguenza, manca un’analisi adeguata dei biomarcatori molecolari per valutare l’impatto di fattori genetici sullo sviluppo di resistenze ad imatinib e sulla recidiva di malattia. È auspicabile che studi futuri possano integrare valutazioni molecolari su ctDNA anche nel setting adiuvante, alla luce dei risultati rilevanti già disponibili nella malattia in stadio avanzato.
In conclusione, lo studio IMADGIST suggerisce l’estensione del trattamento adiuvante fino a 6 anni nei pazienti ad alto rischio di recidiva in virtù del beneficio in DFS. Tuttavia, in considerazione delle limitazioni legate all’assenza di beneficio in OS, QoL e di integrazione della valutazione dei biomarcatori, meritevoli di ulteriori ricerche nel setting adiuvante, ad oggi, in pratica clinica, è raccomandabile un approccio più personalizzato nella valutazione dell’estensione della durata della terapia adiuvante, piuttosto che una strategia universale per tutti i pazienti.
In conclusione, alla luce dei risultati dello studio IMADGIST, la prosecuzione del trattamento adiuvante con imatinib per ulteriori 3 anni può essere presa in considerazione in pazienti con GIST resecato ad alto rischio di recidiva, portatori di mutazioni sensibili ad imatinib, anche in considerazione del profilo di tossicità accettabile.
Un periodo di follow-up più lungo sarà necessario per valutare se il beneficio ottenuto in DFS potrà tramutarsi in un vantaggio in OS e per valutare l’impatto sull’emergenza di resistenza ad imatinib.
Tuttavia, in questo sottogruppo è stato osservato un rapido incremento del tasso di recidiva dopo la sospensione di imatinib nel braccio sperimentale con una sovrapposizione delle curve di DFS dopo 60 mesi dalla randomizzazione, suggerendo l’utilità di proseguire il trattamento adiuvante addirittura oltre i 6 anni.





In Europa

EMA Recommends Extension of Indications for Tislelizumab to First-Line Treatment of Gastric or GEJ Adenocarcinoma and Oesophageal Squamous Cell Carcinoma

Nov 19, 2024 – On 17 October 2024, the European Medicines Agency’s (EMA’s) Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) adopted a positive opinion, recommending a change to the terms of the marketing authorisation for the medicinal product tislelizumab (Tevimbra). The marketing authorisation holder for this medicinal product is … (leggi tutto)



 
Perioperative Durvalumab Plus Neoadjuvant Chemotherapy Improves EFS and OS in Cisplatin-Eligible Patients with Muscle Invasive Bladder Cancer

Nov 18, 2024 – In an open-label, randomised phase III NIAGARA study conducted among cisplatin-eligible patients with muscle invasive bladder cancer, perioperative durvalumab plus neoadjuvant chemotherapy with radical cystectomy significantly improved event-free survival (EFS) and overall survival (OS) as compared with neoadjuvant chemotherapy with radical cystectomy alone … (leggi tutto)



 

EMA encourages companies to submit type I variations for 2024 by end November 2024

Nov 15, 2024 – EMA is advising marketing authorisation holders to submit type IA and type IAINvariations for 2024 no later than 30 November 2024. This will enable EMA to acknowledge the validity of the submissions before the Agency’s closure between 20 December 2024 and 5 January 2025, within the 30-day timeframe set out in Article 14 of Commission Regulation (EC) … (leggi tutto)



 

Updated advice to minimise risks of interaction between weight loss medicine Mysimba and opioids

Nov 15, 2024 – After re-examining its initial opinion, EMA recommends updating the advice aimed at minimising the risks of interaction between the weight loss medicine Mysimba (naltrexone/bupropion) and opioid-containing medicines (including painkillers such as morphine and codeine, other opioids used during surgery and certain medicines for cough, cold or diarrhoea) … (leggi tutto)



 

Meeting highlights from the Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) 11-14 November 2024

Nov 15, 2024 – Eight new medicines recommended for approval
EMA’s human medicines committee (CHMP) recommended eight medicines for approval at its November 2024 meeting. The committee recommended granting a conditional marketing authorisation for Augtyro (repotrectinib), a medicine intended for the treatment of adults and adolescents with advanced …. (leggi tutto)



 

Adding Cadonilimab to First-Line Standard Chemotherapy Significantly Improves PFS and OS in Patients with Persistent, Recurrent, or Metastatic Cervical Cancer

Nov 15, 2024 – In a randomised, double-blind, multicentre, placebo-controlled phase III COMPASSION-16 study, adding cadonilimab, a bispecific antibody targeting PD1 and CTLA-4, to first-line standard chemotherapy with or without bevacizumab significantly and clinically meaningfully improved progression-free survival (PFS) and overall survival (OS) in patients advanced cervical cancer … (leggi tutto)



 

iDFS Benefit with Ribociclib Plus Nonsteroidal Aromatase Inhibitor in Patients with HR-positive, HER2-negative Early Breast Cancer

Nov 14, 2024 – Protocol-specified final analysis of invasive disease-free survival (iDFS) in an international, randomised, open-label, phase III NATALEE study, with most patients being off ribociclib treatment, showed consistent with the prior interim efficacy analysis, reduction in the risk of iDFS events with ribociclib plus nonsteroidal aromatase inhibitor over nonsteroidal aromatase inhibitor alone … (leggi tutto)




 

FDA Approves Zolbetuximab-clzb with Chemotherapy for Gastric or Gastro-Oesophageal Junction Adenocarcinoma

Nov 13, 2024 – On 18 October 2024, the US Food and Drug Administration (FDA) approved zolbetuximab-clzb (Vyloy, Astellas Pharma US, Inc.), a claudin 18.2 (CLDN18.2)-directed cytolytic antibody, with fluoropyrimidine- and platinum-containing chemotherapy, for the first-line treatment of adults with locally advanced unresectable or metastatic human epidermal growth factor receptor 2 (HER2)-negative gastric or gastro-oesophageal junction (GEJ) … (leggi tutto)



 

EMA Recommends Granting a Marketing Authorisation for Catumaxomab

Nov 12, 2024 – On 17 October 2024, the European Medicines Agency’s (EMA’s) Committee for Medicinal Products for Human Use adopted a positive opinion, recommending the granting of a marketing authorisation for the medicinal product catumaxomab (Korjuny), intended for the intraperitoneal treatment of malignant ascites. … (leggi tutto)



Dall’FDA

FDA Approves Companion Diagnostic for Tepotinib in mNSCLC Harboring MET Exon 14 Skipping Alterations

Nov 18, 2024 – The FDA has approved the FoundationOne Liquid CDx for use as a companion diagnostic to identify patients with metastatic non–small cell lung cancer (mNSCLC) harboring MET exon 14 skipping alterations who may be eligible for treatment with tepotinib (Tepmetko).1 On February 15, 2024, the FDA granted regular approval to tepotinib for the treatment of adult patients with mNSCLC harboring MET exon 14 skipping alterations.2 This regulatory decision followed ... (leggi tutto)



 

The OncFive: Top Oncology Articles for the Week of 11/10

Nov 16, 2024 – Datopotamab deruxtecan’s BLA for EGFR-mutated advanced NSCLC is supported by phase 2 and 3 trial data. RP1 and nivolumab combination shows a 33.6% response rate in advanced melanoma post-PD-1 therapy. 177Lu-PSMA-I&T improves radiographic progression-free survival in mCRPC, meeting ECLIPSE trial’s primary endpoint. Advances in ovarian cancer treatment include novel ADCs and refined platinum resistance definitions ... (leggi tutto)



 

FDA Roundup: November 15, 2024

Nov 15, 2024 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Next week, the World Health Organization’s Member State Mechanism on Substandard and Falsified Medical Products will hold its 13th meeting in Geneva, Switzerland. Ahead of the Nov. 20-22 meeting ... (leggi tutto)



 

FDA Approval Insights: Zolbetuximab for CLDN18.2+ HER2-Negative Gastric and GEJ Adenocarcinoma

Nov 14, 2024 – Welcome to OncLive On Air®! I’m your host today, Jax DiEugenio. OncLive On Air is a podcast from OncLive®, which provides oncology professionals with the resources and information they need to provide the best patient care. In both digital and print formats, OncLive covers every angle of oncology practice, from new technology to treatment advances to important regulatory decisions ... (leggi tutto)



 

FDA Receives New BLA for Dato-DXd in Pretreated EGFR+ Advanced NSCLC

Nov 12, 2024 – Datopotamab deruxtecan targets EGFR-mutated advanced NSCLC, showing promising response and disease control rates in the TROPION-Lung05 trial. The TROPION-Lung01 trial showed non-significant overall survival improvement, leading to the withdrawal of the BLA for nonsquamous NSCLC. Safety data indicated that all patients experienced treatment-emergent adverse effects, with 47% having grade 3 or higher effects ... (leggi tutto)



 

Elraglusib Earns FDA Rare Pediatric Disease Designation for Ewing Sarcoma

Nov 12, 2024 – Elraglusib has received FDA rare pediatric disease designation for Ewing sarcoma, highlighting its potential as a novel therapeutic option.
The Actuate-1902 trial evaluates elraglusib’s safety and efficacy in pediatric patients with relapsed/refractory malignancies, showing promising antitumor activity.
The trial includes specific inclusion and exclusion criteria, focusing on patients with no known curative therapy and adequate organ function .
.. (leggi tutto)



Dall’ASCO

Uptake of Aspirin as Lynch Syndrome Chemoprevention Remains Low. What Oncologists Need to Know to Support Patients

Nov 15, 2024 – Results from the CAPP-2 study showed that daily use of aspirin for 2 years by people who were carriers of Lynch syndrome reduced the risk of colorectal cancer (CRC) by about 60%. However, a cross-sectional survey of patients with Lynch syndrome to evaluate a variety of cancer screening behaviors, including aspirin use, found only about 30% of people were actually using aspirin on a regular basis … (leggi tutto)



 

Choosing Between Frontline Therapy Options in Chronic Myeloid Leukemia

Nov 13, 2024 – With 4 currently approved effective first-line treatment options for chronic myeloid leukemia (CML), physicians commonly select a therapy based on individual patient characteristics, comorbidities, and treatment goals. Cost is another crucial component in frontline tyrosine kinase inhibitor (TKI) selection, as the annual price of brand-name TKIs can exceed $200,000 annually, placing a high economic burden on society. Imatinib and dasatinib … (leggi tutto)



 

What Is the Best Next Treatment Step Following Progression on a CDK4/6 Inhibitor in HR-Positive/HER2-Negative Metastatic Breast Cancer?

Nov 13, 2024 – The treatment landscape in hormone receptor (HR)-positive/HER2-negative breast cancer in the second-line setting is evolving; there is no longer a one-size-fits-all approach, and studies are ongoing to determine what is the best personalized approach for each patient. Second-line treatment decisions depend upon whether a patient’s tumor is endocrine sensitive … (leggi tutto)



 

Trastuzumab Duocarmazine Improves PFS But Leads to Ocular Toxicity in Patients With HER2-Positive Locally Advanced or Metastatic Breast Cancer

Nov 12, 2024 – The phase 3 TULIP trial showed that treatment with trastuzumab duocarmazine (T-Duo) in patients with pretreated HER2-positive locally advanced or metastatic breast cancer increased progression-free survival (PFS) but not overall survival compared with physician’s choice treatment. T-Duo fell short on tolerability in a significant group of patients … (leggi tutto)



 

Utility of ctDNA Continues to Expand in GI Cancers

Nov 12, 2024 – The utility of circulating tumor DNA (ctDNA) in gastrointestinal (GI) cancers is expanding, with profound positive effects for early diagnosis, minimal residual disease (MRD) monitoring, and biomarker detection. New and promising clinical applications include DNA methylation screening in early disease or disease with insufficient material to test, MRD detection post-surgery, and genetic characterization of advanced tumors … (leggi tutto)



 

Utility of ctDNA Continues to Expand in Metastatic and Early Breast Cancers

Nov 12, 2024 – Circulating tumor DNA (ctDNA) has assumed an important role in disease detection and treatment selection for both metastatic and early breast cancers.
In the metastatic setting, recent research has established the potential for ctDNA to detect mutations associated with therapy resistance, track the acquisition of new targetable mutations … (leggi tutto)



Pillole dall’AIFA

19 novembre 2024 – Comunicazione AIFA su Barbesaclone 25 mg
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19 novembre 2024 – Al via la Settimana mondiale della consapevolezza sull’uso degli antibiotici
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18 novembre 2024 – Linea guida sui criteri di monitoraggio dei farmaci inseriti nei registri AIFA
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15 novembre 2024 – Aggiornamento Registro MULTIFARMACO PPP, per i farmaci sottoposti a programma di prevenzione della gravidanza
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15 novembre 2024 – Chiusura Registri di monitoraggio ZELBORAF e COTELLIC
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15 novembre 2024 – Raccomandazioni aggiornate per la minimizzazione dei rischi di interazione tra il medicinale per la perdita di peso Mysimba e gli oppioidi
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15 novembre 2024 – AIFA aggiorna le Liste di Trasparenza
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15 novembre 2024 – Aggiornamento “Diario di bordo sulla Trasparenza”
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15 novembre 2024 – Ordine del giorno riunione Commissione Scientifica e Economica del Farmaco (CSE)
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12 novembre 2024 – Sunset Clause – Warning di prossima decadenza dell’8 novembre 2024
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12 novembre 2024 – AIFA pubblica il Rapporto OsMed 2023 “L’uso dei Farmaci in Italia”
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12 novembre 2024 – Aggiornamento Registro MULTIFARMACO PPP, per i farmaci sottoposti a programma di prevenzione della gravidanza
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11 novembre 2024 – Chiusura Registro di monitoraggio DUPIXENT
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11 novembre 2024 – Modifica Registri TECENTRIQ
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Dedicato ai Soci 

Opportunità di lavoro in Oncologia

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Appuntamenti 

A questo Link è possibile scaricare la locandina dell’evento
SCIENZA, SALUTE E SOCIETÀ. RILEGGENDO GIULIO A. MACCACARO
promosso dall’ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI che si terrà il 26 NOVEMBRE 2024 a ROMA
presso il PALAZZO CORSINI – VIA DELLA LUNGARA, 10


NELL’AGENDA DISPONIBILE SUL SITO DELL’ASSOCIAZIONE TUTTE LE INFORMAZIONI SUGLI EVENTI AIOM NAZIONALI, REGIONALI e ALTRI APPUNTAMENTI PATROCINATI DA AIOM

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