La superiore mortalità sia globale che cardiovascolare dopo resezione totale dell’organo giustifica la diffusione dell’uso di metodiche ‘nephron sparing’ per tumori fino a 2 cm
Ricercatori del Columbia University College of Physicians and Surgeons di New York hanno utilizzato un ampio registro di popolazione per valutare se la sopravvivenza globale e cardiovascolare in pazienti con carcinoma renale ≤ 2 cm sottoposti a nefrectomia radicale o parziale fossero diverse. Dal registro del Surveillance, Epidemiology and End Results (SEER) hanno quindi identificato 4216 pazienti con carcinoma renale ≤ 2 cm, confermato istologicamente, che sono stati trattati con nefrectomia radicale o parziale. Le caratteristiche del paziente e del tumore sono state comparate nei due gruppi. La regressione logistica multivariata è stata applicata per calcolare la probabilità dei pazienti di essere sottoposti a nefrectomia radicale. La sopravvivenza cardiovascolare e globale sono state comparate nelle due coorti, dopo aggiustamento per le caratteristiche del paziente e del tumore. Globalmente, nello studio pubblicato sulla rivista Journal of Urology (leggi abstract originale), 2301 pazienti (55%) sono stati sottoposti a nefrectomia parziale; la cui applicazione è aumentata costantemente durante il periodo di studio dal 27% dei casi totali nel 1998 al 66% nel 2007. I pazienti che si sono sottoposti a nefrectomia parziale erano in media 2.5 anni più giovani di quelli trattati con nefrectomia radicale (56.4 vs 58.9 anni; p < 0.001). Inoltre questi pazienti avevano una probabilità maggiore di essere di razza bianca e provenienti dalle regioni occidentali o nord-orientali degli Stati Uniti. L’età più anziana era il solo fattore indipendente predittivo di nefrectomia radicale (OR 1.02, IC 95%: 1.01 – 1.03). Quando si consideravano le caratteristiche del paziente e l’anno della procedura chirurgica, la nefrectomia radicale è stata associata ad una più sfavorevole mortalità globale (HR 2.24, IC 95%: 1.75 – 2.84) e cardiovascolare (HR 2.53, IC 95%: 1.51 – 4.23). In conclusione, la nefrectomia radicale sarebbe associata a una sopravvivenza globale e cardiovascolare più bassa rispetto alla nefrectomia parziale nei pazienti con carcinoma renale localizzato ≤ 2 cm. Questi risultati giustificano quindi la diffusione dell’uso di tecniche ‘nephron sparing’ per trattare il tumore localizzato del rene.Renal Cancer Newsgroup – Numero 9 – Settembre 2011