giovedì, 8 maggio 2025
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10 Gennaio 2013

BENEFICIO CLINICO DI DENOSUMAB VS ACIDO ZOLEDRONICO IN PAZIENTI CON METASTASI OSSEE

In uno studio di fase 3, l’uso di denosumab è stato associato a una più efficace prevenzione delle complicanze della malattia metastatica alle ossa conseguente a tumori solidi o mieloma multiplo, rispetto all’acido zoledronico. I pazienti con metastasi ossee sopravvivono più a lungo in questo stadio avanzato grazie ai miglioramenti della terapia anticancro, osservazione che rende sempre più importanti le strategie per prevenire l’aggravamento della malattia ossea e delle sue complicanze, come eventi scheletrici e dolore. Nello studio di fase 3, pubblicato sulla rivista Annals of Oncology (leggi abstract), denosumab ha ridotto del 22% il rischio di utilizzo della radioterapia alle ossa, rispetto all’acido zoledronico (p = 0.026), ha permesso di prevenire il peggioramento e l’interferenza del dolore (2 punti in più nel punteggio Brief Pain Inventory; p < 0.05 per denosumab vs acido zoledronico) e diminuito la frequenza di passaggio da nessuno o basso uso di analgesici oppioidi a un utilizzo più pesante (p < 0.05 per denosumab vs acido zoledronico, dopo 3 – 5 mesi) nei pazienti con tumore in stadio avanzato (esclusi quelli della mammella e della prostata) o mieloma multiplo. Denosumab ha inoltre posticipato il tempo alla sensazione di dolore moderato-grave rispetto all’acido zoledronico nei pazienti che presentavano lieve o nessun dolore all’inizio del trattamento (p = 0.04), suggerendo l’opportunità di un trattamento precoce. I punteggi della qualità di vita correlata alla salute erano simili in entrambi i gruppi e il numero di pazienti-anno che dovevano essere trattati con denosumab per evitare un evento scheletrico era 3 rispetto al placebo e 10 rispetto all’acido zoledronico. In conclusione, i ricercatori americani ed europei suggeriscono che l’utilizzo di denosumab sia associato a una migliore prevenzione delle complicanze della malattia metastatica ossea secondaria a tumori solidi o mieloma multiplo, rispetto all’acido zoledronico.
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