lunedì, 1 luglio 2024
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19 Luglio 2012

EFFETTO DELL’ASSOCIAZIONE DI AMG 386 CON SORAFENIB IN PAZIENTI CON CARCINOMA RENALE METASTATICO A CELLULE CHIARE

La combinazione è tollerata ma non migliora la sopravvivenza libera da progressione rispetto a sorafenib in monoterapia

Lo studio pubblicato sulla rivista Cancer (leggi abstract) ha valutato la tollerabilità e l’attività antitumorale di AMG 386, un ‘peptibody’ (proteina di fusione tra un peptide e una frazione Fc anticorpale) che neutralizza l’interazione di angiopoietina-1 e angiopietina-2 con Tie2 (recettore 2 tirosin-chinasico con domini simil-immunoglobulinico e simil-EGF), in associazione a sorafenib in pazienti con carcinoma renale metastatico a cellule chiare nell’ambito di uno studio randomizzato, controllato contro placebo, in doppio cieco, di fase 2. I ricercatori del Cleveland Clinic Taussig Cancer Center e colleghi hanno randomizzato (1:1:1) 152 pazienti con carcinoma renale metastatico, non trattati precedentemente, a sorafenib (400 mg per os 2 volte al giorno) associato ad AMG 386 per via endovenosa al dosaggio di 10 mg/kg (braccio A) o 3 mg/kg (braccio B) o a placebo (braccio C) una volta alla settimana (qw). I pazienti nel braccio C hanno potuto scegliere di ricevere AMG 386 in aperto al dosaggio più alto in associazione a sorafenib dopo progressione della malattia. Endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione (PFS). I risultati dello studio indicano una PFS mediana di 9.0, 8.5 e 9.0 mesi rispettivamente nel braccio A, B e C (hazard ratio per il braccio A e B vs braccio C 0.88, intervallo di confidenza [IC] 95%: 0.60 – 1.30; p = 0.523). Il tasso di risposta oggettiva per il braccio A, B e C era rispettivamente 38% (IC 95%: 25 – 53), 37% (IC 95%: 24 – 52) e 25% (IC 95%: 14 – 40). Tra i 30 pazienti nel braccio C che hanno manifestato progressione della malattia e successivamente hanno ricevuto in aperto AMG 386 al dosaggio di 10 mg/kg qw, il tasso di risposta oggettiva è risultato del 3% (IC 95%: 0 – 17). Gli eventi avversi più frequenti includevano diarrea (braccio A, B, C rispettivamente 70, 67, 56%), sindrome da eritrodisestesia palmare-plantare (52, 47, 54%), alopecia (50, 45, 50%) e ipertensione (42, 49, 46%); 15 pazienti hanno manifestato eventi avversi di grado 4 (rispettivamente 3, 7, 5 nel braccio A, B, C) e in 4 questi sono risultati fatali (rispettivamente 2, 1, 1), con un evento (dolore addominale, braccio B) probabilmente correlato ad AMG 386. In conclusione, nei pazienti con carcinoma renale metastatico, l’associazione di AMG 386 a sorafenib pur essendo tollerata non ha significativamente migliorato la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla monoterapia con sorafenib.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 6 – Luglio 2012
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