lunedì, 1 luglio 2024
Medinews
19 Aprile 2012

INIBIZIONE VEGF-TKI VS mTOR NELLA TERAPIA DI SECONDA LINEA DEL CARCINOMA RENALE METASTATICO

Dopo fallimento in prima linea, i due trattamenti non differiscono in termini di tasso di controllo della malattia, quindi la terapia con VEGF-TKI rappresenta una valida opzione

La terapia sequenziale è una strategia standard adottata per superare le limitazioni osservate dopo trattamento del carcinoma renale metastatico con agenti target. Rimane, tuttavia, poco chiaro se l’inibizione mTOR (mammalian target of rapamycin) sia una terapia di seconda linea più efficace dopo fallimento della prima linea con un inibitore del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF) tirosin-chinasico (TKI), rispetto ad un secondo trattamento con VEGF-TKI. Nello studio pubblicato sulla rivista Medical Oncology (leggi abstract originale) è stato utilizzato un database clinico per identificare i pazienti con carcinoma renale, nei quali la terapia di prima linea con VEGF-TKI non aveva evocato risposta, che sono stati trattati in seconda linea nuovamente con VEGF-TKI oppure con inibitori mTOR presso l’Asan Medical Centre. Sono state valutate le caratteristiche cliniche, la risposta radiologica e la sopravvivenza dei pazienti. Degli 83 pazienti che rientravano nei criteri di inclusione, 41 hanno ricevuto in seconda linea un VEGF-TKI (16 pazienti a sunitinib, 25 a sorafenib) e 42 sono stati trattati con inibitori mTOR (11 pazienti con temsirolimus, 31 con everolimus). Dopo un follow-up mediano di 23.9 mesi (IC 95%: 17.8 – 30.0), la sopravvivenza libera da progressione è risultata di 3.0 mesi in entrambe i gruppi (hazard ratio, HR, per VEGF-TKI vs inibitore mTOR 0.97, IC 95%: 0.59 – 1.62; p = 0.92). La sopravvivenza globale era 10.6 mesi nel gruppo trattato con VEGF-TKI e 8.2 mesi in quello con inibitore mTOR (HR 0.98, IC 95%: 0.57 – 1.68; p = 0.94). In conclusione, i due gruppi non hanno mostrato differenza significativa in termini di tasso di controllo della malattia (51% con un VEGF-TKI e 59% con inibitore mTOR; p = 0.75). Quindi, il trattamento di seconda linea con VEGF-TKI sembra efficace quanto quello con inibitori mTOR e può essere considerato una valida opzione terapeutica di seconda linea, dopo fallimento degli agenti anti-VEGF somministrati in prima linea.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 3 – Aprile 2012
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