domenica, 30 giugno 2024
Medinews
19 Ottobre 2010

NEW YORK CONSORTIUM TRIAL NCI 6981 DI SORAFENIB, GEMCITABINA E CAPECITABINA NEL CARCINOMA RENALE AVANZATO

Valutazione della sicurezza e definizione del dosaggio da utilizzare nello studio di fase II: è necessaria la riduzione di dose del primo e terzo farmaco per l’analoga tossicità cutanea

I dosaggi di sicurezza (dose tossica limite) e quelli raccomandati per la fase II della combinazione dei tre farmaci, a dosi crescenti, sono stati valutati in questo studio di fase I del New York Consortium, pubblicato nella rivista American Journal of Clinical Oncology (leggi abstract originale), in coorti di 3 o 6 pazienti con carcinoma renale metastatico. Quindici pazienti con carcinoma renale avanzato (93% con istologia a cellule chiare e 87% naïve) hanno ricevuto sorafenib (200 oppure 400 mg per os BID), gemcitabina (750 o 1000 mg/m2 i.v. ai giorni 1 e 8) e capecitabina (415 o 622 mg/m2 per os BID ai giorni 1 – 14) ogni 21 giorni usando il disegno standard 3 + 3. Le dosi raccomandate per la fase II sono risultate: sorafenib 200 mg BID continuativamente, gemcitabina 750 mg/m2 i.v. ai giorni 1 e 8 e capecitabina 415 mg/m2 BID ai giorni 1 – 14, ogni 21 giorni. Dei 15 pazienti, 3 hanno sviluppato sindrome mano-piede con dose tossica limite durante i primi 2 cicli e altri 2 effetti con dose tossica limite erano mucosite di grado 3 ed elevazione delle transaminasi. Quattro di 14 pazienti hanno manifestato risposta parziale, misurata con i criteri di valutazione della risposta dei tumori solidi (RECIST) (29%; intervallo di confidenza [IC] 95%: 8 – 58). La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 7.5 mesi (IC 95%: 0 – 18.7) mentre la sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta al follow-up mediano di 28.8 mesi. Sono stati somministrati 7 cicli di trattamento (mediana, range: 2 – 38+). In definitiva, la combinazione dei tre farmaci è risultata tollerabile, ma richiede attenuazione delle dosi di sorafenib e capecitabina per la comune tossicità alla cute (sindrome mano-piede). L’attività antitumorale ha portato all’avvio di un trial di fase II attualmente in svolgimento.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 10 – Ottobre 2010
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