lunedì, 1 luglio 2024
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15 Luglio 2013

PROGNOSI DEI PAZIENTI CON CARCINOMA RENALE METASTATICO E RISCHIO MSKCC INTERMEDIO CON NUOVE TERAPIE A TARGET MOLECOLARE

La sopravvivenza globale può migliorare, ma la prognosi dei pazienti con istologia non a cellule chiare e altre caratteristiche di rischio rimane sfavorevole

Per separare i pazienti con carcinoma renale metastatico che possono trarre maggiore beneficio dalla moderna strategia con terapie a bersaglio molecolare, in clinica pratica, ricercatori della Kyoto University Graduate School of Medicine hanno condotto un’analisi retrospettiva di 144 pazienti che avevano ricevuto la diagnosi tra il 1992 e il 2011 presso l’ospedale universitario di Kyoto. L’analisi multivariata, che ha utilizzato il modello di rischio proporzionale di Cox, è stata condotta per identificare i fattori prognostici associati alla sopravvivenza globale (OS); l’analisi di sottogruppo è stata eseguita per individuare i pazienti che hanno tratto maggiore beneficio dalla terapia target. Lo studio pubblicato sulla rivista International Journal of Clinical Oncology (leggi abstract) ha evidenziato quali fattori indipendenti associati a peggiore OS i tumori con istologia non a cellule chiare, livelli ridotti di emoglobina, livelli elevati di lattato deidrogenasi (LDH) e di proteina C reattiva (CRP) e metastasi in ≥ 3 localizzazioni. La OS mediana dei pazienti trattati con sola terapia a bersaglio molecolare o dopo precedente immunoterapia e di quelli trattati con sola immunoterapia è risultata rispettivamente di 57, 45 e 28 mesi. La terapia target ha manifestato un maggiore effetto sulla OS della sola immunoterapia nelle donne, nei pazienti con caratteristiche di rischio MSKCC (Memorial Sloan-Kettering Cancer Center) intermedio e in quelli con progressione metastatica sviluppata meno di un anno dopo la diagnosi iniziale di carcinoma renale, rispetto alle loro controparti. In conclusione, la strategia moderna che include terapie a bersaglio molecolare può migliorare la sopravvivenza globale dei pazienti con carcinoma renale metastatico e rischio MSKCC intermedio, rispetto a quelli con altre caratteristiche di rischio. Tuttavia, la prognosi per i pazienti con tumori con istologia non a cellule chiare, ridotta emoglobina, elevato LDH e CRP o metastasi in ≥ 3 localizzazioni rimane sfavorevole anche nell’era delle terapie target. Nuove strategie di trattamento sono dunque necessarie per migliorare la prognosi di questi pazienti.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 7 – Luglio 2013
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