domenica, 30 giugno 2024
Medinews
20 Novembre 2013

RUOLO DELL’IMMUNITÀ NATURALE E ADATTATIVA NELLA RISPOSTA DEL CARCINOMA RENALE AGLI INIBITORI TIROSIN-CHINASICI E DI mTOR

Ruolo su proliferazione, invasione e metastasi del tumore e relazione tra cellule immunitarie tumore-associate e risposta ad agenti target approvati sono trattati in questa revisione

L’angiogenesi e l’immunosoppressione interagiscono nel microambiente del carcinoma renale. La crescita tumorale è infatti associata a un’alterata risposta immunitaria anti-tumorale nel carcinoma renale, che coinvolge le cellule T e ‘natural killer’, le cellule dendritiche e i macrofagi. I ricercatori della Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti, Università Politecnica delle Marche di Ancona, hanno descritto, nella revisione pubblicata sulla rivista International Journal of Cancer (leggi abstract), le funzioni anti-angiogeniche e immunomodulatorie esercitate dagli inibitori del recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), come sorafenib, sunitinib, pazopanib e axitinib, e di mTOR (mammalian target of rapamycin), come temsirolimus ed everolimus. Questi agenti, infatti, sono in grado di alterare la migrazione dei neutrofili, così come l’interazione (‘cross-talk’) tra linfociti T e cellule dendritiche, la maturazione delle cellule dendritiche e il metabolismo e la reattività delle cellule immunitarie. Gli autori, dunque, in questa revisione descrivono il ruolo essenziale della risposta immunitaria innata e adattativa su proliferazione, invasione e metastasi del carcinoma renale e la relazione tra cellule immunitarie associate al tumore e la risposta agli agenti target approvati per il trattamento del carcinoma renale metastatico.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 11 – Novembre 2013
TORNA INDIETRO