domenica, 30 giugno 2024
Medinews
23 Ottobre 2013

SORAFENIB E SUNITINIB NEL TRATTAMENTO DEI PAZIENTI ANZIANI CON CARCINOMA RENALE

I due agenti target sono entrambi efficaci in terapia di prima linea per i tumori in stadio avanzato; sorafenib – sunitinib sembra meglio tollerata della sequenza inversa

Sunitinib e sorafenib sono inibitori tirosin-chinasici di piccole dimensioni con attività antitumorale nota sul carcinoma renale in stadio avanzato. Oncologi francesi hanno valutato retrospettivamente la risposta e la tolleranza dei pazienti anziani con carcinoma renale a questi due agenti target. I dati dei pazienti di età ≥ 70 anni, in terapia con sorafenib o sunitinib al Centre Léon-Bérard di Lione, sono stati analizzati: 48 pazienti hanno ricevuto uno dei due inibitori tirosin-chinasici in prima linea, 8 sono stati trattati con sorafenib seguito da sunitinib e 4 con la sequenza inversa. Sono state valutate risposte obiettive (OR), malattia stabile (SD), tossicità, sopravvivenza globale (OS) e sopravvivenza libera da progressione (PFS). Nello studio pubblicato sulla rivista Journal of Geriatric Oncology (leggi abstract), sorafenib e sunitinib hanno ottenuto simili tassi di OR + SD (rispettivamente 79 vs 71%). La PFS mediana era pari a 6 mesi nei pazienti trattati con sorafenib in prima linea e a 5 mesi nel gruppo trattato con sunitinib e la OS mediana era rispettivamente 16 e 15 mesi. Nei pazienti che hanno ricevuto sorafenib seguito da sunitinib, la PFS mediana è risultata di 11.5 mesi e la OS mediana di 13.1 mesi. Con la sequenza inversa, la PFS mediana è stata 8.1 mesi e la OS mediana 15 mesi. Modifiche al regime di trattamento sono risultate più frequenti nei pazienti trattati con sunitinib, in prima o seconda linea (75 vs 50%). Secondo gli autori, limitazioni dello studio sono il disegno retrospettivo e il basso numero di pazienti arruolati. In conclusione, il trattamento con sunitinib e sorafenib in prima linea sembra ugualmente efficace nei pazienti anziani con carcinoma renale avanzato, ma sunitinib è stato meno ben tollerato. Il trattamento sequenziale con sorafenib seguito da sunitinib sembra sia meglio tollerato della sequenza inversa, tuttavia i risultati dovrebbero essere confermati in uno studio prospettico più ampio.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 10 – Ottobre 2013
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