lunedì, 1 luglio 2024
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15 Luglio 2013

STRATEGIE DI TRATTAMENTO ADIUVANTE DOPO RESEZIONE DEL CARCINOMA RENALE: SONO TUTTE EGUALMENTE NEGATIVE?

L’effetto in favore di una interazione qualitativa suggerisce possibili implicazioni per il disegno di futuri studi clinici con terapie target

Sebbene non siano ancora disponibili i dati di studi in corso con terapie target, ricercatori italiani coordinati dai colleghi dell’Ospedale Universitario ‘G.B. Rossi’, Università di Verona, hanno utilizzato un approccio meta-analitico per esaminare se citochine (CK), vaccini (VAX) o altre terapie possano influenzare in modo differente gli esiti dei pazienti con carcinoma renale. Obiettivo dello studio, pubblicato sulla rivista Clinical Genitourinary Cancer (leggi abstract), era determinare se esistano interazioni significative, dipendenti dal trattamento (CK vs VAX vs altro), attraverso una meta-analisi della letteratura. Sono stati identificati 14 studi clinici, che hanno coinvolto 3380 pazienti, con 10 studi clinici randomizzati (RCT) (n = 2257) che hanno fornito i dati dell’esito primario di sopravvivenza libera da recidiva (RFS) a 5 anni. L’endpoint primario selezionato era la RFS a 5 anni, endpoint secondari erano invece la sopravvivenza globale (OS) a 5 e 2 anni e la RFS a 2 anni. I quozienti di rischio relativo (RR) dell’evento e gli intervalli di confidenza (IC) al 95% sono stati estratti e cumulati, secondo un modello a effetto casuale, da articoli o presentazioni; è stato condotto anche un test di eterogeneità. Sebbene non significativo, è stato osservato un effetto in favore di una interazione qualitativa del trattamento per RFS a 5 anni, con un possibile effetto peggiorativo nella sottopopolazione che ha ricevuto CK (p = 0.42) rispetto a quanto visto nella sottopopolazione trattata con VAX (p = 0.76). Per quanto riguarda gli endpoint secondari, un effetto simile a favore di un’interazione quantitativa significativa del trattamento è stato osservato per la OS a 5 anni, indipendentemente dall’approccio adottato, con una diversa grandezza dell’effetto del trattamento. Inoltre, un effetto peggiorativo con significatività ‘borderline’ (p = 0.05) è stato rilevato in termini di OS a 2 anni con il trattamento adiuvante nella sottopopolazione trattata con CK (RR 1.24, IC 95%: 0.99 – 1.54). In conclusione, l’effetto in favore di un’interazione qualitativa della strategia di trattamento adottata è intrigante e suggerisce potenziali implicazioni per il disegno di studi clinici con terapie target.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 7 – Luglio 2013
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