domenica, 30 giugno 2024
Medinews
23 Ottobre 2013

TERAPIE TARGET E RISPOSTE COMPLETE AL TRATTAMENTO DI PRIMA LINEA DEL CARCINOMA RENALE METASTATICO

La risposta completa è evento raro e anche se le terapie sono più efficaci in termini di PFS e ORR non modificano la percentuale di cura della malattia metastatica

Gli agenti anti-angiogenici hanno una maggiore efficacia rispetto a interferone, ma malgrado questi avanzamenti delle terapie, la risposta radiologica completa è ancora raramente osservata. Oncologi dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma e dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona hanno eseguito una meta-analisi per valutare l’incidenza di risposta completa nei pazienti trattati con agenti anti-angiogenici e nei controlli in studi clinici, pubblicati, sulla terapia di prima linea nel carcinoma renale metastatico. A questo scopo hanno condotto una revisione del database di PubMed per identificare studi randomizzati di fase II e III che avevano valutato agenti anti-angiogenici vs non anti-angiogenici in pazienti con prognosi buona o intermedia. Hanno quindi calcolato il rischio relativo di eventi in pazienti che hanno ricevuto agenti target rispetto ai controlli. In totale, hanno identificato cinque studi clinici randomizzati, controllati: quattro erano di fase III e uno di fase II con un totale di 2747 pazienti valutabili nell’analisi finale e randomizzati a un agente anti-angiogenico vs controllo. I pazienti nel gruppo di controllo avevano ricevuto interferone (85%) oppure placebo (15%); quelli nel gruppo randomizzato ad agenti anti-angiogenici erano stati trattati con bevacizumab (48%), sunitinib (26%), pazopanib (20%) o sorafenib (6%). L’incidenza di risposta completa nei pazienti trattati con agenti anti-angiogenici è risultata pari a 2.0% (IC 95%: 1.2 – 2.8), rispetto a 1.4% (IC 95%: 0.7 – 2.1) nel braccio di controllo. Nello studio pubblicato sulla rivista Cancer Treatment Reviews (leggi abstract), quando sono stati comparati i diversi agenti anti-angiogenici l’incidenza di risposta completa è risultata pari a 2.5% (IC 95%: 1.2 – 3.8) nel gruppo trattato con bevacizumab e a 1.6% (IC 95%: 0.1 – 2.5) in quello con inibitori tirosin-chinasici. Il rischio relativo per ottenere una risposta completa era 1.52 (IC 95%: 0.85 – 2.73; p = 0.16) nei pazienti trattati con agenti anti-angiogenici, rispetto ai controlli, ed era più elevato nei pazienti trattati con inibitori tirosin-chinasici rispetto a bevacizumab. In conclusione, la risposta completa si manifesta raramente nel tumore renale metastatico e, anche se gli agenti anti-angiogenici hanno mostrato efficacia maggiore in termini di sopravvivenza libera da progressione (PFS) e di tasso di risposta globale (ORR), non hanno migliorato il tasso di cura della malattia metastatica. Gli autori ipotizzano infine che alcuni fattori biologici diversi dall’angiogenesi possano influenzare la risposta completa in questo tumore.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 10 – Ottobre 2013
TORNA INDIETRO