A newly revised version of the Declaration of Geneva was adopted by the World Medical Association (WMA) General Assembly on October 14, 2017, in Chicago. As the contemporary successor to the 2500-year-old Hippocratic Oath, the Declaration of Geneva, which was adopted by the World Medical Association (WMA) at its second General Assembly in 1948,1 outlines in concise terms the professional duties of physicians and affirms the ethical principles of … (leggi tutto)
A distanza di 10 anni dalla precedente versione, è stata pubblicata la versione rivista della Dichiarazione di Ginevra. Si tratta di una lettura sicuramente importante anche per gli oncologi. Molto interessante l’articolo di
JAMA che, oltre a riportare il testo emendato, illustra le principali modifiche rispetto alla precedente edizione. È stata aggiunta l’affermazione “Io mi impegno a rispettare l’autonomia e la dignità del paziente”, in quanto nelle precedenti versioni del documento, a differenza della Dichiarazione di Helsinki e altri documenti analoghi, mancava un esplicito riconoscimento del diritto di auto-determinazione del paziente. La frase “Io mi impegno a praticare la mia professione con coscienza e dignità” è stata integrata con “in accordo con la buona pratica medica”, per sottolineare esplicitamente l’importanza del rispetto degli standard sia etici che professionali. La frase che invoca il rispetto e la gratitudine per i propri insegnanti è stata integrata estendendo tale rispetto anche agli studenti, sottolineando la reciprocità che deve ispirare il rapporto professionale ed umano tra chi insegna e chi impara la professione. Infine, è stato inserito un riferimento al rispetto della salute e del benessere del medico: “Io mi impegno a prendermi cura della mia salute, del mio benessere e delle mie abilità, al fine di garantire il più elevato standard di cura”. Gli autori sottolineano che tale riferimento è apparso doveroso, in considerazione dell’aumento dei carichi di lavoro e dello stress cui sono sottoposti i medici, che può influenzare negativamente la qualità dell’assistenza ai pazienti: c’è da sperare, naturalmente, che le condizioni di lavoro indipendenti dalla propria volontà consentano al singolo medico di rispettare questo punto della dichiarazione.