domenica, 30 giugno 2024
Medinews
22 Marzo 2012

VALIDAZIONE DI AMILOIDE-ALFA NEL SIERO QUALE MARCATORE INDIPENDENTE DI SOPRAVVIVENZA NEL CARCINOMA RENALE METASTATICO

Forte indicatore della prognosi che, se incorporato nel modello MSKCC, migliora il valore prognostico nella gestione dei pazienti

Ricercatori dello University Medical Center di Utrecht (Olanda) hanno recentemente identificato sia l’apoproteina A2 (ApoA2) che l’amiloide-alfa nel siero (SAA) quali fattori prognostici indipendenti nei pazienti con carcinoma renale metastatico, migliorando così l’accuratezza del modello del Memorial-Sloan Kettering Cancer Center (MSKCC). Nello studio pubblicato sulla rivista European Urology (leggi abstract originale) gli autori hanno validato prospettivamente i risultati in una coorte separata di pazienti con carcinoma renale metastatico trattati con inibitori della tirosin-chinasi (TKI). Per lo studio iniziale hanno coinvolto 114 pazienti con carcinoma renale metastatico trattati con interferone (arruolamento 2001 – 2006) mentre per la validazione hanno esaminato 151 pazienti trattati con TKI (arruolamento 2003 – 2009). Utilizzando l’analisi di regressione del rischio proporzionale di Cox, SAA e ApoA2 sono stati associati alla sopravvivenza libera da progressione (PFS) e alla sopravvivenza globale (OS). In 72 pazienti trattati con TKI, i livelli di SAA sono stati analizzati longitudinalmente quale potenziale marcatore precoce dell’effetto del trattamento. I risultati dello studio indicano che i livelli basali di ApoA2 e SAA potevano predire significativamente PFS e OS in entrambe le coorti (studio e validazione). L’analisi multivariata ha identificato SAA in entrambe i gruppi separati di pazienti quale potente fattore prognostico indipendente di PFS e OS. Contrariamente ai precedenti risultati, ApoA2 ha interagito con SAA nella coorte di validazione e non ha permesso una migliore accuratezza predittiva rispetto a SAA da solo ed è stata quindi esclusa dalla successiva analisi. Attraverso l’esame dei terzili dei livelli di SAA, i pazienti sono stati distinti in tre gruppi di rischio, offrendo un’accurata prognosi del rischio. SAA quale singolo marcatore biologico ha mostrato la stessa accuratezza prognostica anche quando comparato al modello multifattoriale di rischio MSKCC. Utilizzando l’analisi ROC (receiver operating characteristic), livelli di SAA > 71 ng/ml erano scelti come valore ottimale di cut-off nella coorte di studio, e sono stati confermati nella coorte di validazione per la significativa sensibilità e specificità. L’applicazione del valore di livelli di SAA > 71 ng/ml come fattore addizionale di rischio ha migliorato significativamente l’accuratezza predittiva del modello MSKCC in entrambe le coorti indipendenti. Le variazioni dei livelli di SAA osservate dopo 6 – 8 settimane di trattamento con TKI non hanno invece mostrato alcun valore predittivo sull’esito del trattamento. In conclusione, SAA, ma non ApoA2, è risultato un fattore forte e indipendente di prognosi per PFS e OS nei pazienti con carcinoma renale metastatico. Inoltre, quando incorporato nel modello MSKCC, SAA ha mostrato un valore prognostico addizionale per la gestione di questi pazienti.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 2 – Marzo 2012
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